Torrazza Coste
 
 
Racchiuso tra due torrentelli, lo Schizzola e il Brignolo, adagiato su ridenti e ubertose colline che costituiscono parte dell'Oltrepo Pavese occidentale, si trova a sette chilometri da Voghera il territorio di Torrazza Coste. Dopo la distruzione dell'antico villaggio romano di Dianium (V° secolo d.C.), situato sull'altipiano di Maresco, degli abitanti superstiti che trovarono rifugio sulle alture circostanti, non si ebbero più notizie. Una torre con fortilizio eretta in località Torrazza di Fondo o Torrazza Vecchia, e precisamente presso l'attuale villa Racagni,costruita attorno all'XI secolo da un feudatario del luogo o forse dai signori di Nebbiolo quale vedetta avanzata dei castelli di Nebbiolo e S.Antonino, diede infatti nome e vita al capoluogo attuale. A ridosso del fortizio,si stabilirono infatti i primi abitanti della sorgente Torrazza che costruirono le loro casupole. Solo verso il XII secolo in un diploma imperiale di Federico I, si comincia a parlare di Torrazza Coste come località abitata, con il nome di Turris vetustae Turratiae appellate Costarum, (Torre antica di Torrazza Coste), o semplicemente Turris centum Costarum (Torre delle cento costi). Con questo primo documento storico ,che menziona il paese, l'imperatore Federico I tolse al vescovo di Tortona il feudo di Torrazza per annetterlo insieme ad altri luoghi al principato di Pavia. Verso la fine di quel secolo il signore del luogo era Tedisio Cristiani. All'inizio del XIV secolo, mentre si estende nell'Oltrepo Pavese il dominio dei Visconti per opera di Matteo Visconti (1295-1328), il nostro feudo passò alla potente famiglia dei Beccaria. Nel 1362, essendo i Visconti in guerra con il marchese di Monferrato, parte dell'Oltrepo con la ghibellina Voghera, si ribellò al dominio dei Visconti per darsi al marchese di Monferrato, alleato di Papa Innocenzo VI, nel contesto delle lotte tra la Chiesa ed i Visconti che avevano usurpato i territori pontifici. Questi assoldò una delle tante compagnie di ventura formata da mercenari inglesi al comando del capitanoAlberto Sterz, e la inviò nel vogherese. Galeazzo Visconti, informato dell'avvicinarsi del nemico, ordinò a Guidone Gaitano condottiero delle sue milizie in Voghera, di munire e fortificare i castelli e le torri del vogherese rimastegli fedeli come: Casteggio, Casei, Torrazza Coste ecc. Il capitano Sterz con la sua Compagnia Bianca (uomini armati di lunghe alabarde) e composta da un migliaio di uomini, mise a ferro e fuoco il territorio vogherese, inveendo maggiormente contro i luoghi rimasti fedeli ai Visconti. Così mentre i luoghi maggiormente fortificati resistettero al marchese di Monferrato, il fortilizio di Torrazza meno munito anche per la sua naturale posizione, fu espugnato e distrutto. Alla fine del XIV secolo, il feudo di Torrazza passò sia pure per breve tempo ai Cristiani che riedificarono la torre, unitamente alle fortificazioni esterne. Successivamente il feudo passò nuovamente ai Beccaria che con alterne vicende lo terranno fino agli inizi del XVII secolo. La popolazione di Torrazza Coste era nella sua quasi totalità fino alla fine della seconda guerra mondiale dedita all'agricoltura. Oggi è composta in parte da piccoli e medi proprietari terrieri, e in maggior numero da operai, impiegati, imprenditori, commercianti e liberi professionisti.

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